Papa Francesco
(per l’Ucraina) Piazza San Pietro, 13 marzo 2022
Fratelli e sorelle, abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome, Mariupol, è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina. Davanti alla barbarie dell’uccisione di bambini, di innocenti e di civili inermi non ci sono ragioni strategiche che tengano: c’è solo da cessare l’inaccettabile aggressione armata, prima che riduca le città a cimiteri. Col dolore nel cuore unisco la mia voce a quella della gente comune, che implora la fine della guerra. In nome di Dio, si ascolti il grido di chi soffre e si ponga fine ai bombardamenti e agli attacchi! Si punti veramente e decisamente sul negoziato, e i corridoi umanitari siano effettivi e sicuri. In nome di Dio, vi chiedo: fermate questo massacro!
Vorrei ancora una volta esortare all’accoglienza dei tanti rifugiati, nei quali è presente Cristo, e ringraziare per la grande rete di solidarietà che si è formata. Chiedo a tutte le comunità diocesane e religiose di aumentare i momenti di preghiera per la pace. Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra, e chi appoggia la violenza ne profana il nome.
Aiuti all’Ucraina
Alcune indicazioni da parte della Caritas Diocesana
La situazione è ancora estremamente fluida e, quindi, risulta a tutti molto difficile riuscire adintravvedere con precisione tempi, modi, occasioni e bisogni sia delle persone che restano in Ucrainasia di quelle che la stanno lasciando.
Indichiamo, per ogni intervento, quattro criteri di fondo:
coordinamento: non pare utile assumere iniziative in maniera autonoma ed immediata;
pazienza: l’attivazione va messa in opera quando il bisogno è stato identificato e definito, senza facili anticipazioni;
prospettiva: cerchiamo di immaginare percorsi che ci coinvolgano non solo per qualche giorno o settimana, ma per periodi medio-lunghi;
riflessione: è importante, per singoli e comunità, riflettere sulle cause e sulle conseguenze, sulle inadempienze commesse, sulle motivazioni per perseguire la pace
Nel dettaglio, alcuni suggerimenti, per aiutare alle scelte che ogni comunità vuole assumere:
1. raccolta di risorse
Sono molto necessarie risorse di natura economica, tanto che nelle prossime settimane potrebbe essere indetta una colletta nazionale da parte dei Vescovi italiani. Le comunità cristiane sono invitate dai loro Vescovi a fare riferimento alla rete delle Caritas per affidare proventi di raccolte economiche effettuate sul territorio;
Anche le risorse di natura materiale – cibo e medicine, soprattutto – sono utili, ma la loro raccolta ed invio presentano varie difficoltà. Sul territorio diocesano il Sermig e la Comunità di Sant’Egidio fanno questo servizio con competenza. È sempre possibile dare a loro una mano, ma con l’avvertenza di contattarli prima di organizzare qualsiasi raccolta per capire di cosa effettivamente ci sia necessità.
2. accoglienza di persone
Si tratta di un punto molto delicato che va trattato con la dovuta attenzione, al di là del bellissimo slancio emotivo causato anche dalle terribili immagini che vediamo sui media.
Cerchiamo di fare chiarezza rispetto a quanto sappiamo oggi.
- Il ministero degli affari interni – al momento – intende seguire un percorso di accoglienza che privilegi l’utilizzo dei posti disponibili nei C.A.S. (centri accoglienza straordinaria), oppure nella RETE S.A.I. (sistema accoglienza immigrazione);
- la Regione Piemonte (attraverso una manifestazione di interesse pubblicata sul sitoistituzionale), alcune associazioni, e tutte le nostre Chiese diocesane si sono già attivate per raccogliere le disponibilità di accoglienza da parte dei privati e delle famiglie. Questa formula è di qualità e adeguata alla tipologia di sfollati che ci prepariamo ad accogliere, ma richiede anche che intorno alla famiglia accogliente ci sia una rete di aiuto;
- a livello di comunità parrocchiale, possiamo promuovere ulteriormente la disponibilità a questo tipo di accoglienza, aiutando le persone però a vivere con pazienza il tempo di attesa.
- accompagnamento di persone
Le persone in fuga sono davvero molto provate… Soffrono nel cuore e nella mente. Hanno dunque necessità che a fianco degli aiuti materiali vengano sostenuti “dentro”. Servirà una mobilitazione della comunità che si faccia sentire a fianco delle persone…
La grande generosità della nostra gente è un ottimo punto di partenza, ma può essere aiutata a crescere in qualità. attraverso tre strumenti, che sono anche grandi obiettivi:
- la preghiera singola e comunitaria,
- l’approfondimento della situazione “dal basso”,
- Il coinvolgimento delle comunità ucraine sul territorio
- ATTENZIONE!!!
- per quanto riguarda l’emergenza Ucraina, la Caritas diocesana invita a fare offerte tramite bonifico (IT06D0608530370000000025420 Banca di Asti-filiale di Chivasso intestato a ARCIDIOCESI DI TORINO – CARITAS con causale: emergenza Ucraina 2022) oppure in denaro, anche tramite le parrocchie, perché attualmente sono già intasati i punti di raccolta per lo smistamento.
(Al 15 marzo 2022 è già stato fatto un bonifico alla Caritas di 1020 Euro