Storia della Chiesa di Gesù Maestro

(riassunto)

Gli inizi e il primo parroco: Don Giuseppe Allanda

La storia della parrocchia “Gesù Maestro” di Fornaci è strettamente collegata con quella del quartiere, cresciuto dagli anni 1950 in poi. Prima di quella data esistevano nel nostro territorio quasi esclusivamente le “fornaci” per la preparazione dei mattoni, fornaci da cui il quartiere prende il nome, poche case adibite ad abitazione degli operai delle fornaci soprattutto lungo via Montello (la prima strada interna) e via Torino e alcune cascine: cascina Bottone, cascina Bellezia, cascina Manta.

La comunità parrocchiale cresce con i nuovi abitanti, giunti inizialmente dal Veneto e dalla Toscana per lavorare nelle fornaci e poi con gli operai venuti per lavorare nella Fiat e nelle fabbriche dell’indotto che progressivamente sorgevano sul territorio.
La prima cappella utilizzata per le funzioni si trovava dove attualmente sorge il caseggiato di Via Donizetti n° 2; poteva contenere una ventina di persone e il sacerdote, che bisognava pagare (ricordano i testimoni), veniva da Torino per celebrare la messa. La cappella sarà demolita quando si inizierà la costruzione dei palazzi sempre di via Donizetti.
Il primo sacerdote residente fu don Giuseppe Allanda che, dopo aver operato nel Seminario e presso la parrocchia di Leumann, si era preso cura delle famiglie del nostro quartiere in qualità di direttore della casa della Fondazione Gesù Maestro (nata come opera di assistenza ai minori per iniziativa del sacerdote don Viotti Giuseppe) e di cappellano. Don Giuseppe aveva subito fatto ricavare una chiesa-cappella al piano terra della casa già adibita ad abitazione degli operai di una delle fabbriche di mattoni (la Fornacetta), ora sede della Croce Rossa, chiesetta molto cara ai fedeli di Fornaci e che sarà utilizzata quotidianamente fino al 1974 e, saltuariamente, fino al 1980.


Don Angelo Abello e la costruzione della nuova chiesa

A raccogliere una eredità stimolante ma impegnativa, dopo il trasferimento di don Allanda, veniva chiamato don Abello Angelo che, nominato il 1° dicembre 1972, faceva il suo ingresso ufficioso e silenzioso in parrocchia subito dopo e, ufficialmente, il 13 gennaio 1973. Sarebbe rimasto alla guida della parrocchia per i successivi quindici densissimi anni.

Fu necessario affrontare anche le ingenti spese per la costruzione della nuova chiesa, già iniziata da don Allanda: la cappella iniziale non era più sufficiente per la comunità sempre più numerosa.

Domenica 9 novembre 1980 il Padre Arcivescovo Cardinale Ballestrero, che aveva fatto il suo ingresso in diocesi il 25 settembre 1977, inaugurava la nuova chiesa.

Insieme alla chiesa in muratura don Abello lavorava per continuare la costruzione di una comunità viva nella fede, ma attenta anche ai problemi del quartiere.
Nei primi anni della sua attività a Fornaci ebbero vita nella frazione l’esperienza delle “150 ore”, l’avvio di un’assistenza socio-sanitaria di base, la nascita della Croce Rossa, varie iniziative ricreative, in prosecuzione di quelle già iniziate da Don Allanda (giochi nel campo sportivo, gite, campi estivi, cineforum per ragazzi e per giovani e adulti), discussioni politico sociali e attività di solidarietà. Non mancarono sensibilizzazioni e dibattiti anche accesi sui temi più vari (elezioni e cattolici, legge sul divorzio e sull’aborto, crisi e disoccupazione, inquinamento a Beinasco…).


Don Giaime, don Golzio e don Mondino

A don Abello, trasferito presso la comunità di Moretta, successe don Bartolomeo Giaime che fece il suo ingresso in parrocchia il 20 marzo 1988.
Don Giaime operò soprattutto per far crescere un clima di accoglienza e di collaborazione: stimolò la nascita di un “gruppo di lavoro” che darà il suo prezioso contributo per le varie attività della parrocchia, ma si impegnerà anche in attività sul quartiere organizzando carri per le sfilate del carnevale e momenti di festa. Particolare attenzione venne data anche alle gite e ai pellegrinaggi, che diventarono una tradizione annuale. Con don Bartolomeo (don Meo) ebbe inizio la collaborazione con un gruppo di laici per la preparazione della liturgia domenicale e delle grandi feste e l’avvento delle missioni parrocchiali alle quali parteciparono diversi gruppi per un totale di circa sessanta persone. Don Giaime lasciò la parrocchia nel settembre del 1993 e la responsabilità dell’attività parrocchiale venne affidata provvisoriamente, per quasi un anno, al sacerdote don Piero Giacobbo con la collaborazione di don Gianni Oderda

Il 10 giugno 1994 faceva il suo ingresso nella parrocchia don Igino Golzio.
A don Golzio si deve, a livello strutturale, oltre ad alcune migliorie del sottochiesa, la costruzione dell’ascensore a tre livelli, per il superamento delle barriere architettoniche e, soprattutto, il sovrastante campanile con il relativo impianto di tre campane (impianto curato dalla ditta Trebino), oltre al box esterno alla sacrestia, ad uso magazzino e garage. La decisione avvenne dopo ampio dibattito nella comunità parrocchiale al quale parteciparono anche persone non direttamente collegate alla vita parrocchiale, ma a quella comunale e sociale.

Sul piano pastorale don Golzio proseguì nelle attività intraprese dai suoi predecessori: sostenne i gruppi adulti/famiglia, valorizzò l’approfondimento della Bibbia (è di quegli anni la nascita del gruppo “Incontri con la Bibbia” che si ritrova tuttora), continuò la collaborazione con i laici per la Liturgia, proseguì l’iniziativa dei pellegrinaggi sia a santuari locali che ad altri più lontani (Assisi, Norcia…).
Sempre attento alle necessità anche materiali della popolazione don Igino favorì la nascita e lo sviluppo, in parrocchia, del gruppo caritativo della “San Vincenzo”.

Ma grossi cambiamenti si stavano preparando per la parrocchia di “Gesù Maestro”
Don Igino sabato 9 marzo 2002 fa l’ingresso, come parroco, a Villarbasse e a Gesù Maestro arriva don Gianni Mondino (domenica 10 marzo 2002) già parroco presso la parrocchia “San Giacomo”, che da questo momento, insieme con il vice parroco don Claudio Masoero, anch’egli già presente nella parrocchia di san Giacomo, curerà anche la parrocchia di Gesù Maestro.
Si tratta di una nuova realtà per la comunità “Gesù Maestro”, una realtà che non sempre è stato facile accettare: non avere più un sacerdote sempre presente nella casa parrocchiale, a disposizione della comunità.


don Tonino Marchisio.

Dopo aver accompagnato don Gianni nella parrocchia di Marene, domenica 26 settembre, la comunità si prepara ad accogliere il nuovo parroco don Tonino, che fa l’ingresso nella nostra parrocchia domenica 10 ottobre 2004, durante la messa delle 11; nel pomeriggio, alle 16 il nuovo parroco farà l’ingresso ufficiale anche nella parrocchia di San Giacomo di Beinasco.

Nei primi incontri con la comunità, pur confermando tutte le attività in atto (Consiglio pastorale, Gruppi in famiglia, incontro sulla Bibbia, attività del coro, momenti di formazione…) il nuovo parroco introduce alcune “novità” particolarmente nell’ambito giovanile e nella catechesi dei bambini.
Con la collaborazione di don Diego Maritano, già viceparroco con don Gianni, l’attività del “dopo cresima” viene unificata con la parrocchia di Beinasco, così come il gruppo animatori, anche per iniziare a creare una maggiore unione tra le due comunità. I gruppi saranno seguiti sia da don Tonino che da don Diego, fino al 2008, quando don Diego viene assegnato ad altra comunità e sostituito da don Luca Peyron.


Don Gianluigi Coello

Il “nostro” nuovo parroco, già incontrato a luglio e all’inizio di settembre in occasione di due momenti dei consigli parrocchiali di San Giacomo e di Gesù Maestro, farà l’ingresso nella nostra parrocchia domenica 24 settembre 2017 durante la messa delle 10, in una chiesa colma di fedeli, accolto sul sagrato dal sindaco Maurizio Piazza e accompagnato dal vicario territoriale Don Domenico Mitolo. Nel saluto rivoltogli da due membri della comunità, oltre alla gioia per la sua venuta tra noi, si esprimeva anche, con due simboli (una valigia e un grembiule), il desiderio di continuare ad approfondire, con lui, la Parola di Dio e vivere una comunità a servizio dei fratelli. Al termine della solenne celebrazione un semplice rinfresco esprimeva ancora la gioia della comunità per la presenza di don Gigi tra noi.

Nel rivolgere il suo saluto alle nostre due comunità don Gigi cosi si esprimeva: “La prima parola che voglio dirvi è: grazie della calorosa e bella accoglienza… La seconda: abbiate pazienza nel raccontarmi il vissuto di queste comunità e nel tempo che ci vorrà a prendere lo stesso ritmo nella vita quotidiana. La terza: continuiamo a cercare insieme il Signore perché si fa trovare da coloro che desiderano incontrarlo. Cercando Lui troveremo anche amicizia e fraternità tra di noi”.

Contemporaneamente è nominato collaboratore parrocchiale, anche della nostra comunità, don Giuseppe Sotgiu.

Nel settembre del 2022 il cardinale fa dono alla nostra comunità di don Mauro, appena ordinato sacerdote. Lo accogliamo con gioia e con gratitudine.